Una Storia. Che Storia...
Lui.
La canzone giusta gli fece alzare un poco il piede dall'accelleratore.
Stava tornando verso casa, dopo una serata tranquilla al bar.
Gli amici, le solite storie e i soliti discorsi l'avevano un po' annoiato.
La strada era deserta. Non era tardi, ma era raro trovare più di una decina di macchine in giro a quell'ora. La luce dei lampioni e la musica lo facevano sentire meglio.
Non capiva cosa, non capiva il perchè, ma aveva voglia di qualcosa, ma non riusciva a decifrare quel bisogno.
Girando verso la strada chiusa che conduceva al garage, vide un'ombra muoversi.
Rallentò, abbassò la musica, cercò di capire chi ci fosse in giro a quell'ora. Si fermò.
Il cancello automatico iniziò ad aprirsi. Lui, senza farsi notare, cercava di capire chi fosse quella persona che, con passo lento si avvicinava alla sua macchina.
Ormai la radio non faceva più rumore. Una figura femminile. Ad un tratto capì. Il suo bisogno si spense, si sentiva non meglio, si sentiva bene. Spense la macchina, slacciò la cintura di sicurezza e scese dall'auto.
"Ciao, cosa ci fai qua a quest'ora è successo qualcosa? Tutto bene?"
"Ciao! No, non è successo niente! Semplicemente, ti aspettavo"
Lei.
La canzone giusta gli fece alzare un poco il piede dall'accelleratore.
Stava tornando verso casa, dopo una serata tranquilla al bar.
Gli amici, le solite storie e i soliti discorsi l'avevano un po' annoiato.
La strada era deserta. Non era tardi, ma era raro trovare più di una decina di macchine in giro a quell'ora. La luce dei lampioni e la musica lo facevano sentire meglio.
Non capiva cosa, non capiva il perchè, ma aveva voglia di qualcosa, ma non riusciva a decifrare quel bisogno.
Girando verso la strada chiusa che conduceva al garage, vide un'ombra muoversi.
Rallentò, abbassò la musica, cercò di capire chi ci fosse in giro a quell'ora. Si fermò.
Il cancello automatico iniziò ad aprirsi. Lui, senza farsi notare, cercava di capire chi fosse quella persona che, con passo lento si avvicinava alla sua macchina.
Ormai la radio non faceva più rumore. Una figura femminile. Ad un tratto capì. Il suo bisogno si spense, si sentiva non meglio, si sentiva bene. Spense la macchina, slacciò la cintura di sicurezza e scese dall'auto.
"Ciao, cosa ci fai qua a quest'ora è successo qualcosa? Tutto bene?"
"Ciao! No, non è successo niente! Semplicemente, ti aspettavo"
Lei.
posted by Braveheart at martedì, settembre 12, 2006
2 Comments:
Lei non disse nient'altro.
Lui non aggiunse una parola.
Restarono così, immobili uno fronte all'altro a guardarsi e dirsi tutto senza usare neppure una parola.
Tutta la notte non bastò per dirsi ciò che sentivano dentro.
C'è chi dice che rimasero così per ore, chi dice invece fino all'alba successiva, chi ancora è pronto a giurare che siano ancora lì, nella stessa posizione, nello stesso silenzio, con lo stesso sguardo fisso negli occhi dell'altro. C'è chi dice che siano ancora lì, davanti a quel cancello. A dirsi tutto con gli occhi. Con gli occhi del cuore.
Ma ci pensi che emozione? Che momento?!?
Una cosa del genere scalda il cuore.
Gli sguardi... che spettacolo!
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