mercoledì, ottobre 25, 2006

Ninnananna

Camminavo vicino alle rive del fiume
nella brezza fresca degli ultimi giorni d'inverno
e nell'aria andava una vecchia canzone
e la marea danzava correndo verso il mare
A volte i viaggiatori si fermano stanchi
e riposano un poco in compagnia di qualche straniero
chissà dove ti addormenterai stasera
e chissà come ascolterai questa canzone
Forse ti stai cullando al suono di un treno,
inseguendo il ragazzo gitano con lo zaino sotto il violino
e se sei persa in qualche fredda terra straniera
ti mando una ninnananna
per sentirti più vicina
Un giorno, guidati da stelle sicure
ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano,
nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati
o sui sentieri dove corrono le fate
E prego qualche Dio dei viaggiatori
che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera
e qualcuno nel letto per scaldare via l'inverno
e un angelo bianco seduto vicino alla finestra
XXXXX
XXXXX
Sorridendo, le diede una carezza.
Toccò la sua pelle morbida e sentì il calore di quel gesto.
Lei accompagnò con il viso il movimento creato dalla mano.
Si sorprese nel sentire come quel gesto le piacesse ancora.
Lui la guardò in silenzio, mentre lei accennava ad un sorriso.
Lei non voleva parlargli. Lui l'aveva già sentita.

2 Comments:

Blogger Gift said...

Lei avrebbe voluto dire molte cose, come al solito. E come al solito preferì il silenzio.
Il silenzio che a volte vale più di mille parole, ma che altre volte nasconde e ripara.
Lei si stupì ancora una volta. E ancora una volta non capì.

venerdì, ottobre 27, 2006  
Blogger Braveheart said...

I due si abbracciarono.
In quell'abbraccio c'erano troppe cose. Troppe parole, troppi fatti, troppi sogni.
Ma non c'era più tempo.
Si salutarono, con gli occhi che guardavano la strada. Lei girò l'angolo. Lui pregò perchè tornasse indietro, aspettò un attimo.
Poi ripartì, lentamente.

Non sappiamo se si sono rivisti e non sappiamo se quell'abbraccio fu l'ultimo.
Sappiamo però che entrambi quella stessa sera si ritrovarono. Forse in sogno, forse nella loro immaginazione. Non sappiamo cosa successe e cosa si dissero.

venerdì, ottobre 27, 2006  

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